Hannah Arendt - Margarethe Von Trotta 2012

Nel 1940 la filosofa ebreo-tedesca 
viene inviata in Israele per seguire il processo 
del gerarca nazista Adolf Eichmann. Al suo ritorno
scriverà sul New Yorker alcuni articoli e il libro 
"La Banalità del Male" che le procureranno 
delle controversie dentro la comunità ebraica 
in america…Uscito in Italia in concomitanza 
con la giornata della memoria, Hannah Arendt 
è un film bellissimo, lucido ed interpretato 
benissimo. La Von Trotta riesce a dare alla 
storia uno svolgersi impeccabile da grande
regista. Con spezzoni di immagini dell'epoca 
inseriti magistralmente nel nuovo girato ed 
un equilibrio che non ti molla un attimo.


6 Stelle

Still Alice - R.Glatzer & W.Westmoreland 2014

Alice è un professoressa stimata, 
con una famiglia felice. Un giorno 
comincia  a dimenticare le cose
ed a perdersi nei posti a lei consueti…
Fare un film sulla malattia è sempre 
difficile, perché lo spettatore può
identificarsi e non accettare la risonanza 
dentro di lui che può creare sofferenza e 
quindi rifiuto. Qui la sfida è stata vinta alla
grande, forti di una grande interpretazione 
di Julienne Moore (in odore di Oscar)che 
ha reso la sceneggiatura fruibile senza nessuna 
sbavatura, umana ed umanizzante. Un 
grande gruppo per un buon film.


5 Stelle 

Mommy - Xavier Dolan 2014

Diane è una vedova con un figlio che ha 
problemi comportamentali internato
in un istituto per minorenni. Decide di 
badare lei stessa al figlio e cominciano a 
cercare una casa ed ha relazionarsi…
Dolan fa tutto da solo: sceneggiatura, regia, 
montaggio e lo fa anche bene. La mano e ferma,
decisa senza sbavature, dirige bene gli attori 
(bravissimi) e porta a compimento
un film che sul piano tecnico è ineccepibile. Ma 
è la scrittura, il soggetto che non convince. Tre 
esseri umani abbandonati agli eventi, senza 
alcun contatto con se stessi e con l'esterno, in 
balia dei propri problemi. Crudeli e scialbi.
Un dramma edipico sullo sfondo di un Canada, 
che come tanto occidente, non trova più il bando 
della matassa di come e perché esistere.
Dolan è di sicuro un regista di interesse,
ma la sua visione della realtà è ingombrante e
lapidaria come la sua inquadratura 1:1 che
poi si allargherà a 16:9. 
PREMIO DELLA GIURIA AL 67. FESTIVAL DI CANNES (2014).


4 Stelle

Big Eyes - Tim Burton 2014

Tra i cinquanta e i sessanta Walter Keane
ha un enorme successo con i suoi quadri.
Se non fosse che li dipinge la moglie.
Cronaca di una truffa hai danni della vera artista
e del pubblico mondiale. Margaret dopo varie
peripezie riesce ad essere riconosciuta per
la pittrice quale è…Burton si stacca dal suo
cinema di animazione fiabesca e ritorna a
girare con personaggi "veri". Si riconosce
le sua vena immaginifica e colorata, ma il
risultato non entusiasma. A parte Amy Adams
che si conferma sempre più poliedrica
e feconda, Golden Globe come miglior attrice
protagonista 2015

3 Stelle

I toni dell'amore / Love is Strange - Ira Sachs 2014

Ben e George dopo 30 anni di 
convivenza si sposano,
grazie ad una legge che permette 
i matrimoni gay. Ma qui scatta la 
discriminazione e George viene 
licenziato, perdono la casa e sono 
costretti ad andare a vivere a casa 
di parenti…Love is Strange è un film 
intimo, familiare che parla di affetti
sussurrati, in un mondo che sta perdendo
il senso del rispetto e del vivere comune.
Girato in maniera asciutta e interpretato 
da due attori in stato di grazia, 
John Lithgow e Alfred Molina, strepitosi.


3 Stelle

American Sniper - Clint Eastwood 2015

Chris Kyle è un cecchino dell'esercito 
americano in Iraq, ed è un
bravo cecchino, tanto da aver 
totalizzato il maggior numero
di uccisioni nella storia delle forze 
armate americane. Totalmente
preso dall'onda adrenalinica della 
guerra tornerà più volte
in Iraq, al suo congedo però…
American Snipes ci porta
dentro al condizionamento 
perpretato dalla società americana
tutta, nei confronti di gran parte 
della propria popolazione. Kyle
ne è solo l'esempio più eclatante. 
Eastwood nella prima parte mette in 
scena nella maniera più sciatta e banale
la normalità da cui nasce la barbarie chiamata 
"guerra di pace". Appunto "normale e banale", 
per poi portarci dritti verso l'inferno
che è prima nelle menti che nei fatti. 
Un grido disperato, al pari
di Nella valle di Elah


4 Stelle